La perdita dei capelli è un fenomeno molto comune, sia tra le donne che tra gli uomini. In generale, circa quasi una persona su due presenta questa problematica. E’ doveroso sottolineare che, entro certi limiti, la caduta dei capelli è un fenomeno del tutto normale e fisiologico, del quale non ha senso preoccuparsi più del dovuto. All’interno della generica categoria di “perdita dei capelli” rientrano infatti numerose varianti del fenomeno, caratterizzate da diverse cause, diverse manifestazioni e diversi decorsi.
Come si manifesta la perdita dei capelli?
Come si accennava, un continuo ricambio dei capelli, e di conseguenza una loro frequente caduta, non deve per forza indicare la presenza di un problema patologico. Perdere tra i cento e i cinquanta capelli al giorno è del tutto normale. Un campanello dall’allarme invece deve suonare quanto diventa evidente che la perdita sta superando la crescita. In questo caso potrebbe trattarsi di alopecia androgenetica e potrebbe essersi avviato il processo di diradamento progressivo, che vedrà i capelli diminuire in quantità e assottigliarsi crescentemente.
L’alopecia androgenetica
La causa più comune della perdita dei capelli è proprio l’alopecia androgenetica o più comunemente definita calvizie, che, come suggerisce il termine, dipende da una predisposizione genetica. Nel caso dell’alopecia androgenetica la perdita dei capelli è dovuta all’azione del DHT sui follicoli piliferi dello scalpo, azione che comporta un crescente diradamento. Il DHT è un ormone derivato dalla trasformazione del testosterone portata in atto da uno specifico enzima, chiamato 5 alfa reduttasi.
Alopecia androgenetica femminile e maschile
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, l’alopecia androgenetica non è un fenomeno che colpisce esclusivamente gli uomini, anzi, di media può arrivare a colpire anche fino al 50% delle donne, una percentuale sì minore a quella maschile del circa 80%, ma comunque considerevole. La manifestazione dell’alopecia androgenetica è notevolmente diversa negli uomini rispetto che nelle donne.
La calvizie femminile vede un generico diradamento che interessa l’intero cuoio capelluto e che non provoca però una particolare stempiatura nella zona frontale. Nell’uomo invece, l’alopecia androgenetica si presenta con un’iniziale stempiatura a M a partire dalle tempie e che poi indietreggia sempre di più. Nell’uomo si può arrivare alla perdita totale dei capelli nella parte superiore dello scalpo, mentre nella donna questo avviene molto più difficilmente.
Cure farmacologiche per l’alopecia androgenetica
L’alopecia androgenetica è la principale causa della perdita dei capelli. Per questo, si è tentato di cercarne una cura farmacologica. A oggi, i due principali medicinali utilizzati per combattere l’alopecia androgenetica sono Minoxidil e Finasteride. Minoxidil è un farmaco a uso topico, che va cioè applicato a livello cutaneo sullo scalpo e ha l’obiettivo di stimolare la ricrescita del capello, regolarizzandone a stabilizzandone il ciclo vitale. La sua azione è limitata al solo periodo d’uso, che deve prevedere un’applicazione costante e regolare. I principali effetti collaterali di questo farmaco sono prurito, irritazione e secchezza dell’area trattata.
Finasteride invece è un farmaco che va assunto oralmente. La sua azione è diretta contro l’enzima 5 alfa reduttasi, il responsabile della trasformazione del testosterone in DHT. I risultati ottenibili con Finasteride sono maggiori e più duraturi rispetto a quelli di Minoxidil. Tuttavia, questo farmaco comporta spesso effetti collaterali spiacevoli, specialmente a livello sessuale, come disfunzione erettile e calo della libido. Finasteride si rivela sensibilmente più efficace sugli uomini che sulle donne, specialmente quando la calvizie femminile si presenta dopo la menopausa a causa della riduzione degli ormoni estrogeni.
Altri tipi di alopecia
Dopo aver approfondito le varie caratteristiche dell’alopecia androgenetica è opportuno tuttavia sottolineare che questo non è l’unico tipo di alopecia esistente e che altre potrebbero essere le cause della caduta dei capelli. Esistono infatti diversi tipologie di alopecia, con diverse cause e diverse risoluzioni.
Ad esempio, se la causa della perdita dei capelli è un forte periodo di stress, si parla di alopecia da stress o psicogena. Questo fenomeno piò tranquillamente rientrare nel momento in cui termina il motivo dello stress. Nella stessa categoria rientrano le alopecie causate da ansia, depressione o da esperienze traumatiche.
Un altro discorso invece va fatto per la cosiddetta alopecia da tricotillomania, un disturbo ossessivo compulsivo che comporta da parte della persona che ne è affetta la necessità di strapparsi i capelli. La tricotillomania cade in una categoria diversa rispetto all’alopecia da stress poiché si tratta di un disturbo del comportamento e non di un effetto psicogeno. Anche in questo caso comunque è possibile, seguendo un percorso adeguato, eliminare il problema.
Oltre a queste, esiste anche l’alopecia da trazione. E’ maggiormente diffusa tra le donne, in quanto è causata dalla continua tensione a cui alle volte sono sottoposti i capelli femminili nel momento in cui vengono raccolti frequentemente in acconciature strette e tese.
Si parla invece di caduta stagionale quando questa si concentra in periodi specifici dell’anno, in particolare appena dopo l’estate e a inizio primavera. In questo caso, si tratta di un processo fisiologico dovuto al fatto che in quei periodi i capelli raggiungono la loro naturale fase di caduta. E’ un fenomeno che può spaventare, ma del quale non bisognerebbe preoccuparsi troppo.
Infine, esiste l’alopecia areata. In questo caso si parla di una patologia infiammatoria cronica caratterizzata dalla perdita di capelli localizzata solo in alcune zone dello scalpo. Le cause di questa tipologia di alopecia sono varie, dalla predisposizione genetica allo stress, passando per una possibile carenza di ferro o una generale malnutrizione. Si tratta di un fenomeno che tende a risolversi autonomamente, ma che alle volte può invece peggiorare e tornare a presentarsi nel corso della vita. Per questo è necessario affidarsi a terapie specifiche.